Hornisse-Nashorn
Mario Viucci
Breve storia
La necessità di affrontare in modo adeguato le sempre più consistenti
formazioni corazzate russe fece sì che nel 1942 venisse dato l’incarico
alla ditta Deutsche Eisenwerke di provvedere alla realizzazione di un mezzo
corazzato che rendesse semovente il potentissimo pezzo anticarro da 8,8 cm Pak
43/1 L/71. La scelta cadde sullo stesso vettore che era stato utilizzato per
realizzare il semovente d’artiglieria Hummel: il Geschutzwagen III/IV,
che utilizzava componenti costruttive dei carri Panzer III e IV: il motore era
spostato nella parte centrale mentre treno di rotolamento e cingoli erano identici
a quelli utilizzati su entrambi i predetti Panzer. Al nuovo veicolo corazzato
venne dato inizialmente il nome di Hornisse (calabrone) e successivamente il
più marziale nome di Nashorn (rinoceronte). Si trattava di uno scafo
corazzato sui cui era montata una alta casamatta a cielo aperto che conteneva
il pezzo da 88/71, dotato di un limitato brandeggio. Per la primavera del 1943
erano già pronti 100 veicoli e la produzione continuò fino a marzo
del 1945 per un totale di 494 esemplari. Sulla destra della casamatta era posizionata
una mitragliatrice da 7,92 mm per la difesa ravvicinata. Il veicolo, pur essendo
armato del più potente cannone anticarro della guerra, non era molto
amato dagli equipaggi: la alta sagoma (due metri e 65), la modesta corazzatura
(30 mm al massimo) e la casamatta a cielo aperto rendevano il mezzo molto vulnerabile,
specie nei combattimenti ravvicinati con la fanteria avversaria. Utilizzando
il veicolo da posizioni mimetizzate si ottenevano però risultati micidiali
su qualunque carro armato avversario, anche a grande distanza: l’unico
carro armato pesante americano Pershing ad andare completamente distrutto durante
la guerra in Europa venne centrato dal tiro di un Nashorn nella primavera del
1945.
Impiego
Il Nashorn venne distribuito a sei reparti anticarro pesanti, chiamati schwere
Panzerjäger-Abteilungen: si trattava di reparti autonomi alle dipendenze
dirette delle diverse armate, destinati a fornire una forza anticarro mobile
ed altamente efficace dove fosse necesario. Tali reparti operarono con discreto
successo su tutti i fronti, compreso quello italiano.
Dati tecnici del Sdkfz. 164 Hornisse-Nashorn
Esemplari costruiti | 494 |
Peso | 24 t |
Lunghezza | 8,44 m |
Larghezza | 2,86 m |
Altezza | 2,65 m |
Luce libera da terra | 0,40 m |
Protezione | 30 mm (scafo), 10 mm (sovrastruttura) |
Motore | Maybach HL 120 TRM |
Potenza motore | 300 HP |
Velocità max | 42 kmh |
Autonomia | 215 km |
Equipaggio | 4 |
Armamento | 1x 8,8 cm PaK 43/1 L/71 1x MG 34 da 7,92 mm |
Munizionamento | 48 colpi da 8,8 cm 600 copli da 7,92 mm |
Trincea max superabile | m 2,30 |
Gradino max superabile | m 0,71 |
Pendenza max | 28° |
Guado | m 1,00 |
Ispirazione e dati tecnici tratti da:
Nicola Pignato Storia dei Mezzi Corazzati, Fabbri Editori
Peter Chamberlain-Hilary Doyle Encyclopedia of German Tanks of World War
Two, Arms&Armour