Panzerkampfwagen I (SdKfz. 101)
Mario Viucci
Breve storia
Il Panzer I fu il primo carro armato vero e proprio della nuova Panzerwaffe,
nato da una specifica consegnata alle industrie principali del settore per un
carro dal peso compreso tra le 4 e le 7 tonnellate. Vinse il concorso il modello
presentato dalla Krupp che entrò in produzione nel 1934 con la denominazione
di Panzerkampfwagen I (MG), cioè mezzo
corazzato da battaglia di tipo I armato di mitragliatrici.
Era un veicolo di semplice produzione adatto per la neonata industria pesante
tedesca e che permise di dotare la Panzerwaffe di un buon numero di esemplari
di carro principalmente a scopi addestrativi: le sue caratteristiche belliche
erano infatti modeste e di poco superiori a quelle del "vituperato"
L-3 italiano, rispetto al quale poteva vantare come innovazioni tecnologiche
solo la corazzatura saldata e la torretta girevole. Fu comunque un mezzo importante
che permise alle forze corazzate tedesche di effettuare le prime preziose esperienze.
La prima versione, denominata Ausführung A
(tipo A), palesò alcuni difetti: scarsa potenza motrice e difficoltà
di movimento in terreno accidentato, inconvenienti attenuati nella successiva
versione, l'Ausführung B. questa era dotata
di un motore potenziato nonché di un treno di rotolamento allungato tramite
l’aggiunta di una ruota, che migliorava di molto la distribuzione della potenza
a terra e quindi la mobilità in terreno vario.
Il carro rimase in produzione fino al 1940 e ne risultano consegnati in totale
più di 2000 esemplari. Se ne tentò anche un aggiornamento nel
1940 con il Panzerkampfwagen I Ausführung F, una
versione dotata di corazzatura maggiorata, ben 80 mm, ma ci si rese subito conto
dello spreco di risorse per un mezzo che non aveva caratteristiche belliche
superiori all’originale a parte la maggiore corazzatura.
Impiego
Il Panzer I andò ad armare le nuove divisioni corazzate tedesche a partire dal
1935 ed il suo primo impiego bellico fu in Spagna nel 1936 con la Divisione
Condor, dove emerse subito la sua inadeguatezza a battersi contro carri armati
dotati di cannone, come i T-26 russi che equipaggiavano le forze repubblicane.
Pur essendo ampiamente superato nel 1939, allo scoppio della Seconda Guerra
Mondiale armava ancora in misura notevole le divisioni corazzate tedesche che
ne annoveravano tra le loro file centinaia di esemplari. Dopo la campagna di
Polonia il Panzer I fu destinato a compiti secondari ma fu ritirato dal servizio
di prima linea solo nel 1942. A fine guerra un certo numero di esemplari era
ancora in servizio per la scuola guida, il trasporto munizioni, come veicoli
antiaerei improvvisati e altro.
Dati tecnici del Panzerkampfwagen I Ausf. A (SdKfz. 101) LaS (Vs Kfz. 617)
Tipo | Carro leggero armato di mitragliatrici |
Produttore | Henschel, MAN, Krupp-Gruson, Daimler-Benz |
Esemplari costruiti | 813 (07/1934-06/1936) |
Peso | 5,4 t |
Lunghezza | m 4,02 |
Larghezza | m 2,06 |
Altezza | m 1,72 |
Luce libera da terra | m 0,30 |
Protezione | mm 13 |
Motore | Krupp M 305 |
Potenza motore | 60 HP |
Velocità max | 37 km/h |
Autonomia | 200 km |
Equipaggio | 2 (pilota e capocarro/mitragliere) |
Armamento | 2x MG 34 da 7,92 mm |
Munizionamento | 3125 colpi |
Trincea max superabile | m 1,40 |
Gradino max superabile | m 0,36 |
Pendenza max | 30° |
Guado | m 0,50 |
Dati tecnici del Panzerkampfwagen I Ausf. B (SdKfz. 101) LaS Maybach
Tipo | Carro leggero armato di mitragliatrici |
Produttore | Henschel, MAN, Krupp-Gruson, Daimler-Benz |
Esemplari costruiti | 675 (08/1935-06/1937) |
Peso | 5,8 t |
Lunghezza | m 4,42 |
Larghezza | m 2,06 |
Altezza | m 1,72 |
Luce libera da terra | m 0,30 |
Protezione | mm 13 |
Motore | Maybach NL 38 TR |
Potenza motore | 100 HP |
Velocità max | 40 km/h |
Autonomia | 180 km |
Equipaggio | 2 (pilota e capocarro/mitragliere) |
Armamento | 2x MG 34 da 7,92 mm |
Munizionamento | 3125 colpi |
Trincea max superabile | m 1,40 |
Gradino max superabile | m 0,36 |
Pendenza max | 30° |
Guado | m 0,50 |
Ispirazione e Dati tecnici tratti da:
Nicola Pignato Storia dei Mezzi Corazzati Fabbri Editori