Panzerkampfwagen VI E Tiger I Sdfkfz. 181
Testo di Mario Viucci - Immagine di Ruggero Calò
Breve storia
Il Tiger I, probabilmente il più conosciuto carro armato tedesco della
seconda guerra mondiale, trae origine da una specifica del 1937 relativa ad
un carro pesante circa 35 tonnellate, armato di un cannone da 75/24 mm destinato
a sostituire il Panzer IV, allora il carro più pesante della Panzerwaffe.
L'esigenza di un tale veicolo, considerato troppo pesante dagli alti comandi,
non venne vista come prioritaria e lo sviluppo del mezzo si protrasse fino a
guerra inoltrata con fortune alterne: solo nel maggio del 1941 dopo l'incontro
nel 1940 con i carri pesanti francesi, e successivamente nel giugno del 1941
con quelli russi venne dato nuovo impulso al programma. Vista la riluttanza
degli alti comandi ad accettare lo sviluppo di carri pesanti, molto caldeggiato
invece da Hitler, quest'ultimo decise di far affiancare al prototipo della Henschel,
titolare del progetto originario, quello del Dr. Porsche, eclettico ed originale
progettista molto apprezzato dal dittatore tedesco. Nel caso del progetto Porsche
la torretta e l'armamento sarebbero stati sviluppati dalla ditta Krupp mentre
nel caso del progetto Henschel sarebbero stati sviluppati dalla ditta Rheinmetall.
La nuova specifica prevedeva un carro con corazzatura frontale di 100 mm, capace
di una velocità massima di 35-40 km/h ed armato di un cannone in grado
di perforare 100 mm di corazza a 1.500 metri. Il Dr. Porsche optò, come
suo solito, per un mezzo fortemente caratterizzato, mosso da una originale e
complessa motorizzazione benzo-elettrica, da lui molto caldeggiata. La Krupp
propose una torretta fatta a ferro di cavallo, dotata del famoso pezzo di artiglieria
da 88/56 mm, con corazzatura frontale di 100 mm e laterale di 80 mm. La Henschel,
invece, si basò su di un suo precedente prototipo, il VK 3601, pesante
35 tonnellate e con corazzatura frontale di 80 mm. Per il carro della Henschel
la Rheinmetall propose una torretta con un nuovo pezzo decalibrato in canna,
il Waffe 0725 da 75/50 mm.
Nel 1941, a causa della scarsità di tungsteno per la costruzione dei
proiettili del cannone Waffe 0725 venne deciso che tale pezzo non venisse montato
su carri armati da battaglia. Alla Henschel per rispettare la data di consegna,
prevista per il compleanno di Hitler del 20 aprile 1942, non rimase altro che
adattare il suo scafo VK 3601 alla torretta Krupp contemplata per il mezzo di
Porsche. Tale torretta aveva un anello di rotazione assai più largo di
quella Rheinmetall necessitando così di un allargamento dello scafo tramite
l'aggiunta di un'altra serie di ruote esterne al treno di rotolamento. Ulteriori
modifiche portarono il peso del carro Henschel a 55/57 tonnellate mentre il
peso del veicolo del Dr. Porsche si attestò sulle 60 tonnellate.
Entrambi i prototipi furono pronti per la data prevista, il 20 aprile del 1942:
il modello della Henschel dimostrò una maggiore mobilità, specie
in fuoristrada, una migliore affidabilità generale e, soprattutto, un
minor costo dovuto al motivo che il modello del Dr. Porsche adottava per il
motore grandi quantità di un materiale strategico altamente razionato
in Germania: il rame. Si scelse quindi il carro della Henschel.
Il fatto che il Tiger I fosse stato realizzato così in fretta, in meno
di un anno circa, costrinse la Henschel ad attingere a suoi progetti preesistenti
per la disposizione della corazzatura, la trasmissione, i cingoli da trasporto
e molti particolari minori: le uniche componenti veramente nuove erano il motore
Maybach HL 210 da 650 HP, il sistema per viaggiare in immersione, i serbatoi
di carburante e il fatto che lo scafo si estendesse sopra i cingoli. Si dice
spesso che il difetto maggiore del Tiger I fosse la mancanza di una corazzatura
balisticamente profilata e che ciò portò ad un notevole spreco
di peso ma, per potere rispettare la data di consegna del prototipo, non fu
possibile comportarsi diversamente. Lo studio di migliorie significative avrebbe
richiesto mesi o addirittura anni e questo tempo non c'era...
Il carro, durante la sua lunga produzione dall'aprile 1942 all'agosto del 1944
lasciò la fabbrica in circa 1.350 esemplari essendo oggetto, per altro,
di un numero relativamente limitato di modifiche; tra le principali un motore
più potente (Maybach HL 230 P 45) dal maggio del 1943, una torretta ridisegnata
del luglio del 1943 ed un nuovo treno di rotolamento a ruote metalliche non
sovrapposte dal febbraio del 1944. Visto l'estremo valore come carro da combattimento
dal Tiger I non vennero ricavate altre versioni. Solo nella seconda metà
del 1944 un paio di decine di carri ritornati in fabbrica per importanti riparazioni
furono convertiti in un tipo di pesante semovente chiamato Sturmtiger armato
con un lanciarazzi Raketenwerfer 61 L/5,4 da 380 mm.
Impiego
Le peculiari caratteristiche tecniche del mezzo e la difficile logistica legata
al peso elevato e alla relativa fragilità del carro fecero si che il
Tiger I non fosse distribuito normalmente nelle Panzer-Division, si preferì
invece creare ad hoc una quindicina di battaglioni carri per l'Esercito (Heer)
e le Waffen-SS, con un organico di 45 Tiger I ciascuno. Alcune divisioni corazzate
particolarmente 'fortunate' ricevettero nel loro organico dapprima qualche compagnia
di carri, mentre alcuni reparti di carri da demolizione Borgward ricevettero
dei Tiger al posto dei più usuali StuG come veicoli di telecomando dei
veicoli esplosivi. Il Tiger I venne impiegato sul fronte orientale, occidentale
e meridionale con buon successo, specie dopo che furono studiate tattiche appropriate
per l'impiego di un sistema d'arma così complesso.
È tuttavia ancor oggi difficile dare un giudizio sereno sul valore operativo
del Tiger I: con carri impiegati correttamente secondo tecniche appositamente
studiate e in presenza di equipaggi ben addestrati e motivati, il Tiger I si
rivelò senz'altro un mezzo molto temibile anche se tutt'altro che indistruttibile.
Tali condizioni si presentavano però solo raramente nella Wehrmacht della
seconda parte del conflitto determinando così l'andamento altalenante
dei successi conseguiti dai battaglioni di carri pesanti. A fianco di battaglioni
che conseguirono lusinghieri successi ce ne furono altri che persero molti carri
senza ottenere apprezzabili risultati operativi.
Al momento della sua comparsa sui campi di battaglia il Tiger I era senza dubbio
il carro armato più potente del mondo e di questa nomea si impadronì
ben presto l'apparato propagandistico nazista che creò in breve tempo
un mito di invincibilità ben superiore alle reali qualità e possibilità
del mezzo, mito opportunamente diffuso tra le forze Alleate e che racchiuse
in esso la vera forza del Tiger I. A volte era sufficiente nominare il solo
nome Tiger per creare panico e scompiglio tra le fila dei carristi e soldati
alleati. Esso rimase comunque un ostico e pericoloso avversario per tutti i
carri nemici fino alla fine della guerra.
Indubbiamente si trattò di un carro armato poderoso anche se non troppo
innovativo che all'atto pratico si dimostrò un 'gigante dai piedi di
argilla' che ottenne apprezzabili risultati tattici anche se non fu ovviamente
in grado di volgere le sorti del conflitto a favore dei tedeschi.
Dati tecnici Tiger I E
Esemplari costruiti | |
Peso | 54,00 t (dal febbraio del 1944 57,00 t) |
Lunghezza | m 8,45 |
Larghezza | m 3,56 |
Altezza | m 3,00 |
Luce libera da terra | m 0,47 |
Protezione | mm 100/120 |
Motore | Maybach HL 230 P45 (fino al maggio del 1943 Maybach HL 210 da 650 HP) |
Potenza motore | 700 HP* |
Velocità max | 45 km/h |
Autonomia | 120 km (195 km dal febbraio 1944) |
Equipaggio | 5 |
Armamento | 2x MG 34 da 7,92 mm 1x KWK L/56 da 8,8 cm |
Munizionamento | 4500 colpi da 7,92 mm 92 colpi da 88 mm |
Trincea max superabile | m 2,50 |
Gradino max superabile | m 0,79 |
Pendenza max | 35° |
Guado | m 1,60 |
*dal novembre del 1943 il motore fu regolato per erogare 600 HP a 2500 giri e la velocità massima calò a 38 kmh |
Ispirazione e dati tecnici tratti da:
Nicola Pignato, Il Tigre: Storia e tecnica di una arma leggendaria,
Ateneo & Bizzarri Edizioni
Jentz e Doyle, Germany’s Tiger Tanks – D.W. to Tiger I –
design, production & modifications, Schiffer Military Publishing