Jagdpanzer VI Jagdtiger
Mario Viucci
Breve storia
Con la presentazione del Tiger B si concretizzò una tendenza da parte
del Waffenamt, già vista nel caso del carro Panther, ad affiancare ai
carri armati veri e propri delle versioni con casamatta fissa più pesantemente
armate e corazzate. Nell'ottobre 1943 venne così presentato a fianco
del prototipo del Tiger B un modello in legno di un semovente, sul medesimo
scafo leggermente più lungo, lo Jagdtiger. Si trattava di un semovente
sul quale era posta una grossa casamatta trapezoidale con un poderoso cannone
da 12,8 cm Pak 44 L/55, il più grosso e potente pezzo di artiglieria
mai montato su di un veicolo corazzato. Lo Jagdtiger era stato studiato dalla
Henschel con la collaborazione della Krupp, mentre la costruzione sarebbe stata
a carico della Nibelugenwerk. Questo semovente pesava ben oltre le settanta
tonnellate ed era dotato di una corazzatura frontale della casamatta di ben
250 mm: gli stessi organi meccanici che montati sul Tiger B avevano evidenziato
grosse difficoltà a rendere sufficientemente mobile un carro armato da
sessantotto tonnellate, si trovarono ancora più a mal partito con lo
Jagdtiger, visto il suo peso ancora maggiore. Pur avendo un velocità
massima teorica su strada di circa 34 kmh normalmente la velocità ottenibile
era di poco superiore ai 10 kmh.
La corazzatura e l'armamento erano veramente poderosi: nel dopoguerra gli Americani
scoprirono nel corso di alcuni test che il pezzo da 12,8 cm poteva impegnare
con successo carri armati alla incredibile distanza di 4.000 metri! Si notò
però che questo pezzo utilizzava cariche di lancio separate che rendevano
lenta la cadenza di tiro. Nell'utilizzo operativo si evidenziarono subito una
fortissima usura del motore e degli organi di sterzo, sempre in uso su di un
semovente perché necessari per brandeggiare il pezzo, nonché una
tendenza da parte delle ottiche del cannone ad andare fuori allineamento durante
la marcia in fuoristrada, rendendo impossibile il il tiros. La produzione, economicamente
molto onerosa, venne comunque avviata tra molte difficoltà a partire
dalla primavera del 1944 e per il marzo del 1945 circa vennero prodotti 77 semoventi.
Il Dr Porsche studiò per questo semovente un tipo di sospensione particolare
e più economico, a carrelli e con barre di torsione esterne. Circa dieci
semoventi vennero prodotti con questo tipo di sospensione che all'atto pratico
si dimostrò molto fragile, specie nella marcia fuoristrada. Agli inizi
del 1945 la penuria di pezzi da 12,8 cm spinse a studiare la possibilità
di montare sullo Jagdtiger il pezzo da 8,8 cm L/71 anche se probabilmente questa
versione non venne mai prodotta.
Impiego
Questo semovente operò esclusivamente nella difesa della Germania sul
fronte occidentale, e venne distribuito a due soli reparti: i Panzerjäger-Abteilungen
653 e 512. In quest'ultimo reparto una compagnia era comandata da famoso asso
del Tiger I Otto Carius, che obbiettò pesantemente sull'utilità
pratica di produrre un tale mostro durante le fasi finali della guerra. Lo Jagdtiger,
malgrado la sua potenza, non ebbe alcuna pratica influenza sull'andamento del
conflitto, e l'altissimo costo legato alle forti difficoltà di impiego
non fu compensato certo dagli sporadici successi ottenuti dai due reparti che
lo ebbero in uso.
Dati tecnici dello Jagdtiger
Esemplari costruiti | |
Peso | 70 t |
Lunghezza f/t | 10,65 m |
Larghezza | 3,63 m |
Altezza | 2,95 m |
Luce libera da terra | 0,50 m |
Protezione max | 250 mm |
Motore | Maybach HL 230 P30 |
Potenza motore | 700 HP* |
Velocità max | 38 kmh* |
Autonomia | 170 km |
Equipaggio | 5 |
Armamento | 1x Pak44 L/55 da 12,8 cm 1x MG 34 da 7,92 mm ** |
Munizionamento | 38/40 colpi da 12,8 cm 1500 colpi da 7,92 mm |
Trincea max superabile | m 2,50 |
Gradino max superabile | m 0,85 |
Pendenza max | 35° |
Guado | m 1,8 |
*: il motore venne regolato per erogare 600 HP a 2500 giri
così la velocita massima calò a 34,6 kmh **: una altra MG 42 era stivata a bordo |
Ispirazione e dati tecnici tratti da:
Nicola Pignato Storia dei Mezzi Corazzati, Fabbri Editori
Chamberlain-Doyle Encyclopedia of German Tanks of World War Two, Arms&Armour